È stato pubblicato il XV Report Marsh dedicato al settore MedMal, contenente interessanti approfondimenti, studi e valutazioni relativi alle richieste di risarcimento dei danni che giungono alle Aziende Sanitarie. Vediamo insieme i dati principali.
Come si articola l’analisi
Il cuore del documento continua ad essere l’analisi quantitativa e qualitativa delle richieste di risarcimento danni di un campione di 87 Aziende Sanitarie nazionali (con un lieve incremento rispetto alla precedente edizione del Report, nel quale le Aziende partecipanti erano 84) appartenenti complessivamente a 12 diverse Regioni italiane, con distribuzione in tutta Italia e prevalentemente al centro – nord.
Il fine che il Report si propone è quello di incrementare lo scambio reciproco di informazioni e condivisione di know-how, la qualità e quantità di dati analizzati e il numero di Aziende Sanitarie rientranti nello studio, con gli obiettivi di:
– fornire una statistica sempre più completa della sinistrosità a livello nazionale
– identificare e riconoscere rischi, criticità ed eventi dannosi, contribuendo ad un’analisi critica orientata al miglioramento continuo, all’incremento della sicurezza dei pazienti e alla definizione di strategie di Risk Management utili a mitigare e gestire le esposizioni.
Diamo un po’ di numeri…
Il perimetro del campione fornito dalle Aziende Sanitarie di questo studio è relativo a 32.989 sinistri da Responsabilità civile verso Terzi/Prestatori d’opera (RCT/O), con anno di denuncia dal 2006 al 2023.
Le richieste di risarcimento danni riferite alla RCT/O comprendono le seguenti classi di rischio:
- Rischio clinico: eventi avversi o presunti tali che incorrono durante il percorso di cura del paziente, dalla diagnosi al trattamento fino alla presa in carico delle strutture territoriali, che rappresentano l’82,3% del totale
- Rischio lavoratore: eventi a danno del personale sanitario quali infortuni, mobbing, malattie professionali, aggressioni, pari al 3,7% del totale
- Rischio strutturale: danni derivanti da elementi e caratteristiche strutturali permanenti o mobili presenti all’interno delle aree di competenza aziendali, pari al 3,5% del totale
- Danneggiamento accidentale: danni a oggetti personali, furti, smarrimenti, pari al 7,4% del totale.
L’impatto organizzativo dei sinistri senza seguito
In linea di continuità con la precedente edizione del Report, nell’esame sono state incluse anche le cd. pratiche senza seguito (all’esito delle quali, cioè, non è stato emesso alcun risarcimento) in considerazione dell’onere che rappresentano per le Aziende Sanitarie, per l’impiego di tempo e risorse umane dedicate alla loro gestione.
Si considerino solo due dati:
- i sinistri senza seguito costituiscono il 38,7% sul totale dei sinistri
- il tempo medio di gestione di un sinistro senza seguito è superiore di circa 6 mesi rispetto al tempo medio di liquidazione di un sinistro ove venga accertata la responsabilità dell’Ente: 2,8 anni nel primo caso (4,4 anni in caso di procedimento giudiziario in sede civile), 2,3 anni nel secondo.
Ciò significa che solo poco più del 60% delle domande sfocia in un risarcimento.
I tempi di apertura dei sinistri
Per quanto riguarda i tempi di apertura dei sinistri, circa il 36% degli eventi dà luogo ad una richiesta di risarcimento danni entro 6 mesi dalla data di accadimento, mentre quasi il 90% viene denunciato entro 6 anni.
Ciò significa che il tempo medio di apertura del sinistro pari a 2,4 anni dal verificarsi del fatto lesivo.
Come si articolano le richieste di risarcimento
Le richieste di risarcimento avanzate nei confronti delle Aziende Sanitarie sono gestite tramite procedimenti di diversa natura:
- la maggioranza delle richieste, con una percentuale pari al 75,8%, si limita alla fase stragiudiziale, in lieve flessione rispetto ai dati della precedente edizione;
- i procedimenti giudiziali (civili e penali) rappresentano complessivamente il 20,2%, con un aumento dei procedimenti civili: dal 12,8% dello scorso anno al 14,1%;
- il ricorso alla mediazione è stabile, raggiungendo circa il 4%.
Al primo posto si conferma l’errore chirurgico
Entrando nel merito delle richieste di risarcimento, i diversi sinistri denunciati vedono:
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al primo posto l’errore chirurgico, che concerne il 31,7% dei sinistri
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al secondo l’errore diagnostico (22,4%)
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al terzo quello terapeutico (10,2%),
con dati stabili rispetto alle edizioni degli anni precedenti.
Seguono, ancorché in misura minoritaria:
- le infezioni (6,7%);
- le cadute accidentali (6,7%);
- gli errori connessi a procedure invasive (4,2%);
- gli errori connessi a procedure assistenziali (3,7%);
- gli errori da parto/cesareo (3,4%);
- gli errori anestesiologici (2,9%).
Le prime sei fonti di errore rappresentano complessivamente più dell’80% dei sinistri, costituendo la gran parte della casistica presente nelle Aziende Sanitarie.
Ortopedia e Pronto Soccorso si confermano ai primi posti per rischio
Quanto alle aree di rischio, in linea con quanto riportato nelle precedenti edizioni del Report risultano maggiormente coinvolte le Unità Operative di:
- Ortopedia e traumatologia (19,1%)
- DEA/Pronto Soccorso (15,8%)
- Chirurgia Generale 10,0% (in aumento rispetto alla precedente edizione).
- Ostetricia e ginecologia 9,6% (con gli errori da parto/cesareo quale prima fonte di rischio).
Il peso economico dei risarcimenti
Considerando le annualità più significative (dal 2013 al 2023), si evidenzia che il costo totale dei sinistri è pari a circa 1 miliardo e 432 milioni di euro, di cui il 46% si riferisce ad importi liquidati al danneggiato o suoi aventi diritto.
Il liquidato medio per sinistro è di circa €114.000,
in aumento rispetto alla 14° pubblicazione (€ 96.000 circa), mentre il costo medio del sinistro raggiunge quasi €128.000 per singola pratica.
Gli approfondimenti
Si evidenziano infine gli approfondimenti specifici contenuti nella nuova edizione del MedMal Report, che concernono:
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Le infezioni correlate all’assistenza (ICA)
In continuità con le edizioni precedenti, anche questa edizione del report concentra uno dei suoi approfondimenti al tema delle infezioni correlate all’assistenza.
Le ICA rappresentano una delle principali sfide per la sicurezza dei pazienti e degli operatori sanitari, nonostante i progressi e i progetti di monitoraggio e miglioramento implementati a livello nazionale e regionale. Data l’incidenza e la rilevanza delle ICA nel panorama della sanità, il loro studio rappresenta un elemento di continuità in tutte le edizioni del report.
Il quadro che emerge con la XV edizione del report è che le ICA continuano a essere tra gli eventi avversi più frequenti nell’erogazione dei servizi sanitari, che pesano in modo significativo anche sui bilanci aziendali. L’obiettivo che il Report MedMal si pone con tale approfondimento è permettere un monitoraggio annuale di un fenomeno in crescita che, malgrado costituisca una fonte di rischio importante per le Aziende Sanitarie, è in molti casi anche facilmente prevenibile.
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Le aggressioni verso operatori sanitari e pazienti
Sempre in continuità con la precedente edizione del Report e considerati sia la crescente attenzione al fenomeno sia l’aumento dei casi denunciati, un approfondimento viene dedicato anche il tema delle aggressioni, presentando nel dettaglio i dati relativi ai sinistri aventi ad oggetto violenza verso gli operatori sanitari e verso i pazienti.
In un’ottica di gestione integrata del rischio, i concetti di sicurezza del lavoratore e sicurezza del paziente sono interconnessi ed integrati; qualsiasi tipo di violenza sull’operatore o sul paziente compiuta all’interno delle strutture sanitarie può mettere in evidenza possibili carenze organizzative e può indicare un’insufficiente consapevolezza da parte dell’organizzazione del possibile pericolo, che va attentamente considerata.
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I metodi di stima delle riserve e dei fondi rischi e riserva sinistri
Ultimo ma non ultimo, la XV Edizione del Report MedMal si concentra sugli aspetti prettamente assicurativi delle riserve a bilancio e dei fondi aziendali.
Ricordiamo che il 16 marzo 2024 è entrato in vigore il decreto attuativo n. 232 della legge 24/2017 (cd. Decreto Assicurazioni: per maggiori approfondimenti vedi i miei post dedicati), che regola i meccanismi di garanzia obbligatori per le strutture sanitarie e per gli esercenti le professioni sanitarie, con la finalità di preservazione delle risorse e di tutela dei danneggiati.
Il Report propone esempi di metodi di calcolo deterministico e metodi stocastici utili ad effettuare una stima puntuale delle riserve e una stima probabilistica con dei metodi attuariali funzionali alla costituzione del fondo rischi e fondo riserva sinistri di cui parlano gli artt. 10 e 11 del decreto attuativo n. 232 della legge 24/2017.
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