Responsabilità medica: pubblicato il report MedMal Marsh 2020

È stato pubblicato il 2 luglio scorso il Report 2020 di Marsh dedicato al settore MedMal, che analizza i sinistri denunciati dal 2004 al 2018 in strutture sanitarie sia pubbliche che private. Vediamo insieme un po’ di numeri.

 

Le strutture rientranti nell’analisi

Rientrano nell’analisi di Marsh 66 strutture pubbliche di diversa dimensione e complessità (presidi di primo livello, aziende ospedaliere polispecialistiche e universitarie e ospedali specializzati), appartenenti a 12 Regioni italiane, e 23 case di cura private polispecialistiche, suddivise per range di fatturato annuo e numero di posti letto.

Novità di quest’anno è l’estensione dell’analisi anche a 61 residenze sanitarie assistenziali (RSA), alla quale viene dedicata un’apposita sezione del report.

I sinistri considerati si focalizzano solo sul rischio da medical malpractice, con esclusione di danni alle cose, furti/smarrimenti, errori amministrativi e richieste per valori minimi (meno di Euro 500,00).

I sinistri nel settore pubblico…

Per il settore pubblico si è lavorato su un database di circa 29.400 sinistri, che sono stati poi riclassificati e resi omogenei nei campi di analisi al fine di poter operare statistiche e confronti. I sinistri selezionati sono 13.562.

Sono in media 35, vale a dire circa uno ogni 10 giorni, i sinistri da medical malpractice registrati in un anno per struttura pubblica.

Circa tre quarti degli eventi considerati sono rappresentati da sinistri legati all’attività chirurgica (38,5%), errori diagnostici (20,3%), errori terapeutici (10,8%) ed infezioni (6,6%).

Le unità operative maggiormente soggette a denunce sono Ortopedia e Traumatologia (20,3%), Chirurgia Generale (12,9%), Pronto Soccorso (12,6%) ed Ostetricia e Ginecologica (10,9%), che insieme rappresentano poco più della metà del campione considerato.

Interessante notare la variazione dei tempi di denuncia a seconda del tipo di sinistro considerato:

  • gli errori diagnostici, terapeutici e soprattutto quelli collegati a procedure invasive risultano essere i sinistri caratterizzati dalla velocità di denuncia più elevata: negli eventi collegati a procedure invasive si raggiunge il 76% di denunce presentate nei primi due anni dall’evento
  • seguono gli errori chirurgici, con il 36,5% di denunce entro il primo anno ed un totale di 90% delle denunce in 5 anni
  • le infezioni risultano essere la tipologia con i tempi di denuncia più dilatati, con il 15,3% di denunce entro i 6 mesi che solo dopo 4 anni superano il 70%, mentre una quota residuale dell’11% persiste anche a distanza di oltre 10 anni dell’evento

Le richieste di risarcimento pervenute alle strutture ospedaliere danno luogo a procedimenti di diversa natura:

  • stragiudiziale (73,3%)
  • contenzioso civile (16,8%)
  • procedimento penale (5,3%)
  • mediazione/conciliazione (4,6%)

L’analisi dello stato delle pratiche evidenzia una maggioranza di pratiche chiuse (60,8%), in calo rispetto all’edizione 2019 (67%), seguita dalle pratiche aperte (38,6%, contro i 32% nell’edizione 2019) e da una minima parte di pratiche parzialmente liquidate (0,7%).

In termini di importo liquidato medio, il report evidenzia un totale di circa 81.500 euro per sinistro.

… e nel settore privato

Partendo da un database di 2.389 sinistri concernenti strutture sanitarie private, ne sono stati selezionati 1.094.

Sono in media 6 all’anno i sinistri da medical malpractice registrati in un anno per struttura privata.

Le richieste di risarcimento pervenute alle strutture private si orientano – rispetto al settore pubblico – più drasticamente verso procedimenti di natura contenziosa:

  • stragiudiziale (60,2% contro 73% del pubblico)
  • contenzioso civile (26,9% contro 16,8% del pubblico)
  • procedimento penale (8,3%, contro 5,3% del pubblico)
  • mediazione/conciliazione (4,6%)

Invertita anche la tendenza concernente lo stato delle pratiche, che per il settore privato evidenzia una maggioranza di pratiche aperte (circa 68,0%), rispetto a quelle chiuse (poco più del 30%), ad indicare una maggiore attesa nella chiusura dei sinistri.

In termini di importo liquidato medio il report evidenzia, per il settore privato, un totale di circa 72.000 euro per sinistro.

I diversi dati del settore privato vanno considerati anche alla luce dei seguenti elementi:

  • innanzitutto, la dimensione inferiore delle case di cura private considerate rispetto agli ospedali pubblici
  • il minor ricorso dei pazienti alle strutture private per le prestazioni di ostetricia
  • la diversa complessità degli interventi effettuati
  • la diversa modalità di riservazione, che nel privato tende ad escludere i costi a carico dei sanitari.

Per le RSA prevalgono le denunce penali

L’analisi dedicata alle RSA evidenzia in queste strutture una prevalenza di procedimenti penali rispetto ai valori di riferimento (17% sul totale delle pratiche contro l’8,3% nelle case di cura private e il 5,3% nel pubblico).

Tale dato, secondo Marsh, è principalmente dovuta ai numerosi decessi che avvengono in tali strutture (30,4% contro 16% nelle altre strutture private e 13% nel pubblico) ed è da interpretare anche alla luce della specifica tipologia di utenza che si rivolge alle RSA.

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Marsh Report Medmal 2020– Executive Summary

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